Segnale mobile di pericolo

Gli automobilisti sono tenuti a rispettare delle regole ben precise, impostate dal Codice della Strada, quando sono al volante delle proprie vetture. Tra queste regole vi è anche quella di portare sempre con sé il cosiddetto triangolo, ovvero il segnale mobile di pericolo.

Trattasi di un dispositivo di sicurezza che dovrebbe essere a bordo di tutte le auto, utile a segnalare un veicolo che si trova fermo sulla carreggiata, a causa ad esempio di guasti o di incidenti. Come si può ben comprendere già da queste poche righe, tutto quello che sarà analizzato a breve è previamente stabilito dal Codice della Strada.

È infatti all’articolo 72 comma 2 del precedente codice che si legge come ogni automobilista debba essere in possesso di un segnale di pericolo (le cui funzioni vengono invece elencate nel dettaglio all’articolo 162). Ogni veicolo (tranne velocipedi e motociclo) che si ferma per qualsivoglia motivo sulla carreggiata, sia di giorno che di notte, per dare segnalazione agli altri automobilisti della propria presenza, deve apporre alla giusta distanza il segnale in esame.

Cos’è il segnale mobile di pericolo e come si utilizza

Come avuto modo di anticipare il segnale mobile a triangolo è un segnale di pericolo, che d’obbligo deve essere presente a bordo delle vetture, per accompagnare nel malaugurato caso di emergenza o pericolo. Si usa fuori dai centri abitati, nel caso in cui un veicolo si ritrova fermo sulla carreggiata e non c’è modo di poterlo spostare con la massima celerità o facilità. Affinché venga utilizzato nel modo corretto, il segnale va posto nella parte posteriore del veicolo, a distanze previamente stabilito dal Codice della Strada. È altresì importante collocarlo in maniera tale che risulti visibile anche in lontananza ad altri veicoli. Il tutto per evitare che avvengano non voluti ma pericolosi incidenti.

Distanza e posizione: quali regole per il segnale mobile di pericolo?

Quando usare il segnale mobile di pericolo e quali sono distanze e posizioni ideali? A queste domande si può rispondere con il Codice della strada. Il segnale mobile di pericolo si usa in primis di notte, quando l’auto è ferma sulla carreggiata e le luci della stessa più quelle della strada non bastano a dare segnalazione di pericoli ad altri guidatori. Viene altresì usato se cadono carichi da un furgone o sostanze che non si possono rimuovere seduta stante dal manto stradale e possono rappresentare un rischio per gli altri veicoli.

Al contempo, si deve usare nelle ipotesi in cui siano cadute delle sostanze nocive su strade extraurbane e se il veicolo o il carico si trovino ad almeno 100 metri di distanza. Rimanendo in tema distanza, l’articolo 357 del Regolamento d’attuazione del codice stradale, stabilisce che il ‘triangolo’ debba essere posto alle seguenti distanze:

  • deve andare ad occupare il manto stradale, immediatamente prima al veicolo o all’ostacolo che occupa la strada, ad una longitudinale distanza minima di 50 metri, purché pienamente visibile già a 100 metri dagli altri automobilisti provenienti da tergo;
  • se strada è intersecata, il segnale di pericolo deve stare a meno di 50 metri e in una angolatura tale che possa sempre essere scorto;
  • il segnale di pericolo va posto in prossimità dell’ostacolo della corsia, almeno ad un metro di distanza rispetto al bordo esterno della carreggiata. La parte rifrangente deve stare sul lato esterno, per essere visibile alle altre vetture.

Non occorre ricordare che è cura di chi ha apposto sulla strada il segnale di pericolo di toglierlo poi nel momento in cui cessa la sosta o, se viene rimosso l’ingombro.

Per quanto attiene forma e materiali del segnale mobile di pericolo, è sempre il Codice della strada a stabilire che caratteristiche debba avere. All’articolo 162 si legge che il segnale deve avere per forza la forma del triangolo, e quantomeno rivestito sulla faccia da esibire di un materiale retroriflettente.

Deve essere dotato anche di un sostegno atto a favorire l’appoggio dello stesso sul manto stradale in qualunque posizione sia più comoda a favorire la visibilità. Di questo sostegno, possiamo dire che deve essere fatta in maniera tale da consentire una stabilità sufficiente onde evitare che si ribalti in caso di folata di vento o di cambiamento d’aria causato dal transito di altri veicoli.

Proseguendo sempre nei meandri del codice, si ricorda che nel successivo articolo 359 del Regolamento CdS vengono altresì elencate le caratteristiche colorimetriche, fotometriche e tecnologiche del segnale mobile di pericolo. Per quanto concerne il discorso su come si colloca il segnale triangolare, sono ben chiare le indicazioni già poc’anzi elencate.

È fondamentale comunque rispettare sempre i canoni della distanza e della posizione, perché il focus del triangolo è appunto essere scorto in lontananza da altri veicoli, così che compresa la situazione possano rallentare e moderare la velocità, e quindi creare quella sorta di allerta a catena.

Anche per questo motivo deve essere sempre ben visibile, stabile, altrimenti al minimo movimento si rischia voli via. Giacché ci si trova nel discorso sicurezza, si ricorda che all’interno delle auto, in ogni caso, oltre al triangolo sono obbligatori anche il giubbotto riflettente ad alta visibilità e le bretelle ad alta visibilità ed entrambi devono essere conformi a legge.

Ad ogni modo, bisogna fare attenzione sempre ad alcuni fondamentali aspetti. Per l’uso di questi oggetti di segnalazione di pericolo, è necessaria la conformità alla legge e la loro omologazione. L’uno non esclude l’altro, ma si utilizzano insieme proprio per aumentare le probabilità di visibilità. Per quel che concerne il giubbotto, dovendo essere tutte le persone a bordo dell’auto incidentata stare fuori dalla stessa, occorrono tanti giubbotti per quanti sono i passeggeri. Inoltre, in caso di problemi si invita in via tempestiva ad allertare i soccorsi, in modo tale da ridurre nel più breve tempo possibile il disagio sia a chi ha avuto la malcapitata “fortuna” di ritrovarsi con l’auto ferma, sia agli altri automobilisti.

FAQ: il segnale mobile di pericolo va messo anche nei centri abitati?

Una domanda che tutti si pongono spesso quando si parla del segnale mobile di pericolo è se lo stesso vada piazzato anche nei centri abitati. Del resto si sa con assoluto margine di certezza che chi non lo possiede a bordo dell’auto e non lo utilizzi durante i momenti di emergenza, può essere soggetto a sanzioni. la legge prevede infatti l’esistenza di una multa che va da 42 a 173 euro e la decurtazione di 2 punti dalla patente ma in casi più gravi si può arrivare anche alla revoca della patente.

Ebbene tale regola non fa parte dell’uso nei centri abitati, dove invece non è previsto l’obbligo, anche perché l’accostamento in strada è più agevole e la risoluzione del problema più celere. Questo ovviamente non vuol dire che se si utilizza in prevalenza l’auto nei centri abitati, in essa non debba essere contenuto il triangolo, che in ogni caso, fa parte dell’equipaggiamento obbligatorio degli autoveicoli.

Va utilizzato per legge, da tutti i conducente di auto, esclusivamente al di fuori dai centri abitati, per dare modo di scrivere eventuali veicoli che debbano restare fermi sulla carreggiata. Stessa regola vale anche per il giubbotto catarifrangente: l’obbligo di indossare l’oggetto poc’anzi citato è previsto solo al di fuori dai centri abitati, cosa che invece non vale per le bretelle che devono essere utilizzate solo nelle aree urbane.

Immagine da Pixabay.com

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