Reddito minimo per dichiarazione dei redditi

La normativa italiana prevede dei casi di esclusione dall’obbligo della dichiarazione dei redditi: non tutti i contribuenti sono infatti soggetti a questa procedura, ma per rientrare in questa categoria è necessario soddisfare alcune specifiche condizioni. È infatti richiesto un reddito minimo per la dichiarazione dei redditi.

Il modello 730 e il modello Unico non devono essere presentati nel momento in cui il reddito del contribuente non supera alcune soglie analiticamente previste dalla normativa. Ad ogni modo, la dichiarazione può essere ugualmente presentata se si intende usufruire delle agevolazioni previste per le spese detraibili o per le spese deducibili relative all’IRPEF. E’ inoltre bene sapere cosa succede se non si procede a fare il modello 730.

I modelli 730 o Unico devono essere presentati anche nel momento in cui si vogliono ottenere i rimborsi per spese eseguite a favore di familiari a carico o per richiedere le eccedenze di imposta.

Reddito minimo per dichiarazione dei redditi

Le condizioni di esonero previste dalla Legge Italiana sono le seguenti:

  • i redditi percepiti dal contribuente devono essere stati conguagliati con l’ultima Certificazione Unica; in questo caso il reddito deve essere stato percepito da un solo datore di lavoro, un solo sostituto d’imposta o un solo ente pensionistico;
  • non si devono richiedere detrazioni per le spese eseguite in favore di familiari a carico o per il coniuge;
  • non devono essere dovute sia le addizionali regionali sia le addizionali comunali.

Quali redditi non sono soggetti a dichiarazione?

Oltre a rientrare nelle condizioni descritte nel paragrafo precedente, per ottenere l’esenzione dalla dichiarazione dei redditi il reddito dei contribuenti deve derivare dalle seguenti tipologie di beni:

  • abitazione indicata come residenza principale e le eventuali pertinenze o da fabbricati che non risultano locati (questi ultimi non devono essere ubicati nel medesimo comune in cui si trova anche l’abitazione principale);
  • proventi derivanti esclusivamente dal lavoro dipendente o dalla pensione;
  • proventi derivanti solo dal lavoro dipendente (o dalla pensione) al quale si aggiunge il possesso dell’abitazione principale (con relative pertinenze) o il possesso di altri fabbricati non locati ubicati in comune differente rispetto a quello in cui si trova l’abitazione principale;
  • proventi derivanti dai redditi esenti, ossia tutti quelli che il contribuente percepisce a titolo di indennità previste dall’INAIL; tra questi rientrano le borse di studio, le pensioni di accompagnamento (per soggetti ciechi o sordi) erogate dal Ministero dell’Interno, le indennità erogate per disabili permanenti o per causa di morte e gli assegni sociali (oltre che i sussidi previsti per i pazienti affetti dal morbo di Hansen);
  • proventi che prevedono l’imposta sostitutiva (come ad esempio i BOT o i titoli di debito pubblico);
  • proventi soggetti alla ritenuta d’imposta alla fonte (tra i quali si menzionano gli interessi maturati sui conti correnti postali, bancari, o derivanti dallo svolgimento di lavori socialmente utili).

Soglie previste per l’esenzione della dichiarazione dei redditi

Passiamo ora all’analisi dei limiti previsti in relazione alle soglie di reddito che consentono, se non superati, di ottenere l’esenzione dalla dichiarazione dei redditi.

  • per i proventi derivanti dai terreni, dai fabbricati e dall’abitazione principale con relative pertinenze il limite è di 500 €;
  • per proventi derivanti dal lavoro dipendente e da altre tipologie di reddito il limite è di 8.000 €; in questo caso non vengono calcolati i proventi derivanti da terreni, fabbricati e abitazione principale e il contribuente non può richiedere detrazioni relative alle spese sostenute per i familiari a carico o per il coniuge; non sono inoltre dovute le addizionali regionali nè le addizionali comunali; il periodo di lavoro o di pensione non deve essere inferiore a 365 giorni per annualità;
  • per i proventi derivanti dalla pensione per soggetti di qualsiasi età il limite è di 8.125 €;
  • per i proventi derivanti dagli assegni periodici corrisposti dal coniuge (fatta eccezione per gli importi dovuti per il mantenimento dei figli) il limite è di 7.500 €;
  • per i proventi derivanti da attività ulteriori rispetto al lavoro dipendente (come ad esempio attività commerciali occasionali o attività di lavoro autonomo occasionale) il limite è di 4.800 €;
  • per i proventi relativi a qualsiasi tipologia di attività sportive rientranti nella categoria dilettantistica il limite è di 28.158, 28 €.

Risultano inoltre esonerati dal presentare annualmente la dichiarazione dei redditi tutti i contribuenti che, per l’attività esercitata, non sono obbligati a tenere le scritture contabili e tutti coloro che possiedono redditi per cui è prevista un’imposta massima pari a 10,33 €.

Contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi

Per chiarire ogni dubbio e operare un controllo incrociato con i limiti e condizioni sopra descritti, troverete di seguito l’elenco dei soggetti obbligati per legge alla presentazione della dichiarazione dei redditi:

  • soggetti titolari di partita IVA;
  • soggetti che hanno cambiato lavoro nel corso dell’anno precedente (condizione che ha generato l’emissione di più CUD);
  • soggetti che hanno percepito indennità di cassa integrazione, assegni ASPI, mobilità e disoccupazione;
  • soggetti che hanno percepito proventi dal lavoro dipendente con detrazioni IRPEF non dovute;
  • soggetti che hanno percepito proventi da datori di lavoro non obbligati a rilasciare ritenuta d’acconto;
  • soggetti che hanno percepito proventi da lavoro dipendente su cui viene applicata un’imposta separata , arretrati, o indennità dovute per la cessazione dei rapporti di lavoro (nel caso in cui i datori sono soggetti ad effettuare ritenute alla fonte);
  • i soggetti che hanno percepito proventi da lavoro dipendente privi di detrazioni o trattenute addizionali regionali o comunali (l’importo di ogni detrazione deve essere superiore a 10,33 €);
  • i soggetti che hanno percepito proventi da attività considerate come plusvalenze (come ad esempio il trading online o proventi di capitale assoggettato ad imposta sostitutiva).

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