Cosa fare se la patente non arriva dopo il rinnovo?

Per circolare in strada con un mezzo occorre essere in possesso di una patente. La patente di guida ha una durata limitata nel tempo, il che vuol dire che è soggetta a scadenza e successivo rinnovo in base all’età del conducente e alla categoria di patente (patente A, B, e così via) che si possiede. Di norma il rinnovo altro non è che una visita atta ad accertare requisiti psichici e fisici di idoneità alla guida. Inquadrato genericamente il discorso del rinnovo, è opportuno adesso cercare di capire cosa fare qualora la patente non arrivi dopo il rinnovo. 

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Patente dopo il rinnovo: quando arriva?

Per prima cosa è opportuno mettere in evidenza che in seguito alla scadenza della patente, quest’ultima viene rinnovata seguendo un iter particolare. Al termine di quest’ultimo, è previsto un servizio di recapito tramite spedizione (previa conferma di validità dell’indirizzo indicato al momento del conseguimento della patente e/o all’indirizzo a cui un soggetto di norma si lascia recapitare la posta).

Quali sono le modalità di recapito e consegna? Il servizio messo a disposizione dal Ministero delle infrastrutture ha come obiettivo quello di velocizzare la consegna della patente rinnovata al soggetto titolare. Anche perché, ed è opportuno evidenziarlo, in caso di mancato recapito (come si vedrà più avanti) sarà possibile godere del servizio di giacenza presso l’ufficio postale più vicino. Ad ogni modo, subito dopo aver concluso l’iter di rinnovo viene predisposta la spedizione a chi di dovere.

Il servizio di recapito prevede che all’indirizzo indicata venga intentato più di un tentativo di consegna. Qualora il primo tentativo non vada a buon fine per un motivo come indirizzo non esatto, rifiuto, indirizzo non sufficiente o non esistente, destinatario non reperibile, morto o ignoto, destinatario trasferito, allora la patente sarà restituita al ministero della mobilità (con conseguente annullamento del nominativo dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida e distruzione della patente).

Se invece la mancata consegna sia dipesa da altre tipologie di motivo come ad esempio assenza del destinatario, il postino effettuerà un secondo tentativo, ovviamente dopo un lasso di tempo di dieci giorni dal primo tentativo. Se anche questo dovesse andar male, allora verrà lasciato un avviso di mancata consegna nella cassetta postale con invito a recarsi a ritirare dalla giacenza la busta presso l’ufficio postale indicato sull’avviso. Sempre in questo caso, è possibile anche prendere contatto con il centralino delle Poste Italiane al fine di stabilire insieme ad un operatore un ulteriore tentativo di consegna. Ad ogni modo tale possibilità sarà previamente indicato nell’avviso di giacenza. Qualora anche nel giorno in cui sia stato concordato il recapito, il destinatario risulti assente, il postino non potrà fare altro che lasciare nella cassetta postale un Avviso di Cortesia, sul quale saranno indicate le specifiche della tentata consegna. 

Il titolare della patente è tenuto a prendere immediato contatto con il centralino delle poste. In caso contrario si precisa che la giacenza avrà validità per i successivi 60 giorni dalla data del secondo tentativo (si parla di giorni naturali e non di giorni lavorativi). Per i seguenti due mesi a partire dalla data del secondo recapito, il titolare può fisicamente recarsi presso l’ufficio postale e allo sportello chiedere gratuitamente il ritiro della sua patente. Cosa accade se allo scadere del sessantesimo giorno chi ha rinnovato la patente non si reca di persona (o tramite delegato) a ritirare la busta? L’ufficio postale sarà obbligato a restituire la patente al ministero delle infrastrutture, come già detto, allo scopo di annullarla e distruggerla conseguentemente.

Cosa fare se non arriva la patente rinnovata?

Nel paragrafo precedente sono state analizzate le ipotesi per le quali la patente arriva a destinazione e per un qualunque motivo non viene ritirata. Ora occorre precisare cosa accade nel caso in cui  non la si riceva. Il soggetto interessato può mettersi sul chi va là qualora la patente non gli venga recapitata entro 15 giorni dalla data della visita medica.

In questo caso occorre muoversi sul da farsi. Un primo passaggio comporta la presa contatto con il numero verde delle Poste Italiane (disponibile dal lunedì alla domenica) dove si possono eventualmente raccogliere dettagliate informazioni circa la spedizione. Qualora l’operatore non riuscisse a dare un aiuto sostanziale all’utente, si suggerisce di prendere contatto con il centralino del ministero (che si può chiamare dal lunedì al venerdì fino alle ore 20 e il sabato fino alle ore 14).

Dando le proprie specifiche telefonicamente all’operatore si possono chiedere informazioni circa le propria patente. Per quanto il centralino sia spesso oberato e le attese sono lunghe, è comunque una strada molto più semplice da percorrere per sapere che fine abbia fatto la propria patente. Sempre per prendere immediata contatto con il ministero, in alternativa è possibile inviare un email, al cui interno si consiglia di indicare tutti i propri dati anagrafici, incluso il numero della patente, la data in cui è stata effettuata la visita medica (di cui si consiglia anche di allegare copia della ricevuta). Nel corpo della mail si consiglia anche di indicare eventualmente indirizzo di spedizione.

Potrebbe essere accaduto ad insaputa del titolare della patente, che il documento non sia stato recapitato e il Ministero si sia visto costretto ad annullarlo. Per cui l’utente sarà obbligato a chiedere creazione di una nuova patente, direttamente al ministero. Anche in questo caso si consiglia di indicare i propri dati anagrafici nonché un indirizzo alternativo, grazie al quale consentire al postino una più rapida ed efficace consegna della patente. 

Immagine da Pixabay.com

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