Come registrare un marchio in Italia

Per marchio si intende un segno, nominale o grafico, che serve all’azienda per garantire qualità ed autenticità al consumatore. Per risultare tale, e certificare l’origine del prodotto, il marchio deve essere registrato.

Come registrare un marchio in italia: Come fare e quanto costa

Il metodo più veloce per registrare un marchio è di recarsi presso gli uffici della Camera di Commercio. In alternativa collegati al sito ufficiale dell’UIBM e scarica il modulo da compilare ed inviare con raccomandata A/R: sarà poi l’ente a sua volta a trasmettere la domanda alla Camera di Commercio.

In ogni caso, nel modulo da compilare vanno indicati i dati anagrafici del titolare e le caratteristiche del marchio. Al modulo vanno allegati anche altri documenti, come la carta d’identità del titolare, copie del pagamento dei diritti e delle tasse necessarie in segreteria. Non dimenticare di allegare la marca da bollo e la copia del modello F24 della tassa di registrazione. Tutta la documentazione poc’anzi elencata va presentata in triplice copia.

A questo punto, dopo aver fatto richiesta, devi solo aspettare che il marchio venga registrato. Dal momento in cui lo stesso risulta attivo, potrà essere usato entro i 5 anni, altrimenti la sua ufficialità decade. Per ottenere il riconoscimento, possono trascorrere anche diversi mesi, dal momento che chi di dovere dovrà effettuare dei controlli per capire se il marchio è stato inserito nella giusta categoria, se è in linea con la Classificazione di Nizza, se assomiglia ad altri marchi.

Ecco quanto costa Registrare un Marchio in Italia

La registrazione del marchio ha un suo costo, che si basa su alcune tasse fisse e su alcune tasse variabile. La spesa complessiva da affrontare dipende dalla categoria del marchio, dalla territorialità e dal fatto fatto tu abbia fatto richiesta di persona oppure online.

  • Costo registrazione marchio italiano: Se fai richiesta online utilizzando il sito UIBM pagherai una tassa di registrazione da 101 euro, una tassa di supplemento di 34 euro e una marca da bollo da 42 euro. Se invece la richiesta è in presenza, pagherai oltre le prime due elencate in precedenza, una marca da bollo da 16 euro e una somma di 40 euro a titolo di diritti di segreteria.
  • Costo registrazione marchio europeo: Se decidi invece di registrare il marchio online tramite sito EUIPO pagherai una tassa di registrazione di 850 euro, una seconda tassa da 50 euro, e una somma supplementare di 150 euro. Di contro se ti rechi presso gli sportelli EUIPO ad Alicante, pagherai la tassa di registrazione di 1000 euro, più quelle da 50 e da 150 euro descritte poc’anzi.
  • Costo registrazione marchio internazionale: Nel caso di registrazione internazionale le regole sono diverse. Innanzitutto le tasse dipendono dalla provenienza marchio da estendere. Oltre quindi la tassa italiana o quella europea, sarai costretto a pagare una tassa fissa verso OMPI che può essere di due importi. C’è quella da 532 euro che si paga per registrare un marchio denominativo. C’è ancora quella da 736 euro per registrare un marchio figurativo per una sola categoria di prodotti.

Si può registrare il marchio in tutto il mondo?

Come hai potuto evincere dai costi elencati, se non vuoi registrare il marchio in Italia, puoi seguire sia l’iter europeo sia quello internazionale.

  • Europeo: L’iter burocratico sarà uguale a quello che si segue in Italia. Tuttavia l’ente di riferimento sarà l’EUIPO, la cui sede principale si trova ad Alicante, in Spagna. Puoi sia recarti di persona presso la sede, sia inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno sia seguire la procedura telematica, compilando il modulo che trovi sul sito ufficiale. La registrazione di un marchio europeo può essere fatta valere solo presso gli Stati membri dell’Unione.
  • Internazionale: La richiesta per la registrazione del marchio internazionale viene presentata presso l’Ente OMPI o WIPO. L’iter burocratico e i documenti da presentare saranno sempre gli stessi. Ricorda che il marchio verrà riconosciuto solo nei 97 Paesi che hanno decido di prendere parte all’Accordo di Madrid.

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